Albania Economia incontra il Sindaco di Tirana, Erion Veliaj. L’artefice di un cambiamento radicale di una città che si appresta a divenire metropoli europea con una visione attenta all’ecosostenibilità e alla formazione delle nuove generazioni.
Le prime tre cose che ha fatto dopo l’elezione a Sindaco di Tirana nel 2015?
Quando abbiamo preso ufficio cinque anni fa, abbiamo ereditato una città sovraffollata di automobili, traffico disordinato, inquinamento, spazi pubblici occupati illegalmente e soprattutto nessuno spazio per far giocare liberamente i bambini. Mentre il meccanismo della “Torre dell’Orologio” era rimasto fermo, segnava sempre la stessa ora! La metafora di un periodo di stagnazione che la nostra città aveva passato sotto la guida del mio predecessore!
Fin dal primo giorno in carica eravamo tutti consapevoli che l’infrastruttura per i bambini era scarsa, ma non avevamo mai immaginato che gli asili nido della città sarebbero stati in condizioni così miserabili. Era orribile! Sembravano le celle di una prigione. Lì ci siamo resi conto di aver vissuto in una città senza la minima cura o amore per i bambini. Questo è stato il motivo per cui, dopo aver messo in funzione l’orologio più importante di Tirana, i bambini sono diventati la priorità quotidiana del nostro lavoro in Comune.
Abbiamo iniziato a lavorare per i bambini attraverso un approccio di “agopuntura urbana”, cioè interventi ben orientati, a volte anche piccoli, ma che avevano il potenziale per diventare il catalizzatore di grandi cambiamenti sociali.
Abbiamo cominciato con la campagna “Adotta un asilo”, invitando a contribuire aziende, studi di architettura, studenti e chiunque avesse l’energia e la volontà di aiutare. A tempo di record abbiamo trasformato tutti gli asili nido di Tirana in spazi aperti, pieni di colori, decorazioni e con tutte le comodità necessarie. La risposta dei cittadini a questa prima iniziativa è stata fantastica. Quindi, con lo stesso zelo, abbiamo proseguito con altre iniziative. Abbiamo sgomberato gli spazi occupati all’interno dei cortili di asili e scuole che le persone avevano trasformato in parcheggi abusivi. Abbiamo iniziato la costruzione di 17 nuove scuole, così come recentemente altre 12, che sono state danneggiate dal terremoto del novembre 2019.
Inoltre, abbiamo trasformato Piazza Skënderbej in una piazza esclusivamente pedonale. Quella che era una rotatoria di 40.000 m2 dedicata principalmente alle auto, è attualmente la piazza più grande di Tirana, dedicata solo a pedoni e bambini che oggi possono godersi una giornata senza auto in qualsiasi momento e con un’aria molto più pulita grazie ai mini-parchi e al verde che circondano la piazza. Così come siamo riusciti a costruire due grandi e moderni parchi giochi nell’interno del Parco del Lago di Tirana e del Parco Rinia, oltre ad altri 60 angoli gioco più piccoli nei vari quartieri della città.
I bambini non portano voti, come mai ha deciso di attuare una strategia che non le avrebbe portato consenso politico?
Trasformare una città in un habitat più sano e sostenibile non è affatto un compito facile. È un’iniziativa che richiede difficili compromessi, soprattutto per i pendolari che utilizzano principalmente auto a carburante come mezzo di trasporto. Trovare un consenso o un giusto equilibrio richiede volontà politica, coraggio e impegno per cambiare una mentalità in cui le auto sono viste come icone di status sociale.
La trasformazione di Piazza Skënderbej, del Parco del Lago di Tirana, del Parco Rinia, la costruzione dei parchi giochi, nonché l’attuazione di progetti con impatto positivo sulla natura e sulla qualità della vita dei cittadini, non è stato un percorso facile. Abbiamo avuto resistenze politiche, manifestazioni e proteste che erano inevitabili. Tuttavia, tutto ciò non ha scoraggiato la nostra determinazione ad andare avanti con i progetti, che alla fine hanno trasformato Tirana in una città più vivibile e amichevole per la sana crescita dei bambini. Quale genitore non vorrebbe questo?
E mentre abbiamo realizzato questi progetti verdi nella nostra città, il tempo ha dimostrato che eravamo dalla parte giusta, nonostante iniziative del genere inizialmente rappresentassero un costo elettorale, poi si sono trasformate in un appoggio deciso. Oggi sono orgoglioso e felice perché oltre ad aver trasformato Tirana, ci siamo anche resi conto che la lezione più importante che abbiamo tratto in questi anni è che i grandi cambiamenti richiedono di scegliere i giusti sostenitori nella comunità. I giovani e i bambini sono già diventati i nostri migliori alleati e difensori della trasformazione e mobilitazione di Tirana. È una strategia che funziona così bene che la stiamo usando per portare avanti altri progetti verdi, come l’aggiunta di una rete di piste ciclabili dedicate, l’ampliamento dei marciapiedi, incoraggiando in questo modo il movimento sostenibile in città.
Viviamo in un’epoca altamente tecnologica dove anche la formazione sta mutando.
Nel 2050, i bambini nati oggi compiranno 29 anni e saranno pronti a gestire le nostre città.
Il modo in cui li educhiamo influenzerà la sostenibilità di Tirana nei prossimi 100 anni. Oggi costruire e progettare la città per i giovani è come abbozzare il progetto del loro futuro. Dico spesso che il progetto infrastrutturale più importante per cambiare una città non è un viale né un grande edificio; sappiamo come farle. I 10 cm tra le nostre orecchie, il modo di pensare e la mentalità, questa è l’infrastruttura più difficile da trasformare.
Perciò, in collaborazione con la Fondazione Albanese-Americana per lo Sviluppo, la Piramide di Tirana, un tempo simbolo del comunismo, sta diventando un’icona di istruzione e creatività attraverso il centro per le tecnologie creative TUMO, che avrà la sua nuova sede in questo edificio trasformato. Questo nuovo centro fornirà più spazio pubblico per i bambini, maggiori opportunità di socializzare tra di loro e fantastiche opportunità per ricevere una migliore istruzione attraverso una serie di programmi che includeranno l’apprendimento delle basi della tecnologia e della codifica in funzione della creatività e dell’innovazione.
Nel 2019 Tirana ha avuto più turisti che abitanti. Come ce lo spiega?
Tirana oggi si colloca in una delle città principali per “city break“, ovvero una vacanza in città, non in spiaggia, non in montagna, quindi non vita rurale, ma 3 giorni che altrimenti viene definito come un lungo weekend. Nel 2019 a Tirana abbiamo avuto un aumento del turismo del 35%. Questo è stato il primo anno in cui abbiamo avuto più turisti in visita a Tirana che residenti. Questo record ci rende estremamente orgogliosi poiché tutto l’impegno per trasformare Tirana in una città moderna e più attraente da visitare oltre che fare affari, ha cominciato a dare i suoi frutti.
Allo stesso tempo, poiché stiamo chiudendo con successo il programma di ricostruzione dopo i due terremoti consecutivi del 2019, così come la battaglia alla pandemia, ora che il processo di vaccinazione è iniziato in quasi tutto il mondo, mi sento ottimista sul fatto che Tirana ne uscirà più forte e più pronta a tornare non solo dove eravamo ma anche a battere il record dell’anno 2019.
Con l’Italia c’è un legame molto forte da sempre. A distanza di quasi 100 anni dal piano regolatore disegnato dai progettisti Gherardo Bosio e Armando Brasini, quando ancora Tirana era più un piccolo paese che una città, gli italiani tornano a progettare il futuro della Capitale. Ci parli di uno dei progetti architettonici più innovativi del panorama mondiale: Tirana 2030.
È vero, il legame con l’Italia è sempre stato forte e ha resistito alla prova del tempo, sapendo stare uno accanto all’altro sia nei giorni buoni che in quelli difficili. Tali amicizie sono sempre una fantastica opportunità per lo scambio di esperienze e conoscenze in molte aree tra cui lo sviluppo urbano in cui Bosio e Brasini hanno senza dubbio lasciato il segno nella trasformazione di Tirana negli ultimi 100 anni.
Questo spirito di cooperazione è continuato fino ad oggi dove assieme all’architetto Stefano Boeri abbiamo sviluppato “Tirana 2030” – un piano regolatore generale che guarda al futuro. Cinque anni fa, il territorio amministrativo di Tirana è aumentato di 25 volte e negli ultimi 30 anni la città ha registrato un aumento significativo della popolazione, passando da una città con 200.000 abitanti a una metropoli con 1 milione di abitanti. Per preservare la coltura agricola e la natura alle porte della città dalla densificazione di questa espansione urbana, il nuovo piano regolatore, attraverso un progetto prestigioso e ambizioso, crea un confine verde che è la “Foresta Orbitale”. Un’iniziativa per piantare 2 milioni di alberi che non solo abbellirà la Tirana urbana con un anello di parchi e foreste, ma limiterà anche l’espansione delle costruzioni, ampliando i polmoni verdi della città e diversificando le opportunità di svago per i cittadini.
Boeri è molto presente nel cambiamento architettonico della città, ma a Tirana sono arrivati anche Mario Cucinella, Bjarke Ingels Group, Casamonti, MVRDV, Grimshaw.
La collaborazione con Boeri si estende a più dimensioni, dove tra l’altro è una fantastica opportunità di scambiare conoscenze ed esperienze tra tanti giovani professionisti albanesi e italiani che sono direttamente o indirettamente coinvolti nell’attuazione di questo piano. Nella stessa ottica considero l’impegno di molti altri studi internazionali nel processo di ricostruzione dopo i terremoti e la trasformazione a lungo termine di Tirana. È un’opportunità ideale per portare a Tirana le ultime tendenze dello sviluppo architettonico e urbano sia a livello estetico e concettuale che a livello di competenze e di esperienze.