Giobert fornisce chiavi, cilindri serratura e dispositivi d’apertura meccanici/elettromeccanici a marchi d’auto e moto in Italia e all’estero, come Ferrari, Maserati, Lamborghini, Fiat, Ford, BMW Motorrad.
Albania Economia incontra Paolo Bertolino, A.D. di Giobert, azienda torinese nata nel 1953, oggi realtà internazionale presente in Italia, Polonia, Brasile e Albania con cinque stabilimenti, dove impiega un totale di circa 360 persone.
Ing. Bertolino, Giobert ha quasi raggiunto i settant’anni di attività.
Il prossimo anno saranno 70 anni che Giobert opera nell’industria automotive come fornitore di chiavi, cilindri serratura e componenti per l’interno vettura.
Forniamo i nostri clienti direttamente – c.d. Tier 1- e siamo un partner tecnico e produttivo completo, potremmo dire one-stop-shop: siamo infatti molto integrati verticalmente e interveniamo in co-design con i costruttori per definire le caratteristiche dei prodotti; sviluppiamo e produciamo le attrezzature e le linee di produzione. Quanto al ciclo produttivo, partiamo dalla lavorazione delle materie prime metalliche e plastiche e infine realizziamo la fase di assemblaggio e collaudo.
I nostri clienti sono famosi marchi, in Italia e all’estero, quali Stellantis, Alfa Romeo, Lancia, Maserati, Ferrari, Ford, Iveco, BMW Motorrad e Piaggio.
Ci definiamo un’azienda italiana nel mondo: nata nel 1953 a Torino, Giobert oggi è una realtà internazionale presente in Italia, Polonia, Brasile e Albania con cinque stabilimenti, dove impiega un totale di circa 360 persone.
Quando è nata Giobert Albania?
La società è stata costituita nella estate del 2018 ed è operativa dal 2019.
Come di consueto la fase di avvio ha conosciuto le normali criticità in termini di ricerca selezione e addestramento del personale, sia diretto che indiretto, la messa a punto dei processi, le varie certificazioni necessarie ad operare in un contesto ad alti requisiti come quello automotive.
A questo purtroppo si sono aggiunte le difficoltà legate alla pandemia e alle conseguenti criticità di mercato. Ad oggi però possiamo dire che il peggio sia alle spalle e la navigazione dello stabilimento albanese ha preso a marciare con regolarità.
Sono stati valutati altri paesi prima di aprire uno stabilimento nel Paese delle Aquile?
Sì, sono state fatte accurate analisi socioeconomiche coprendo diversi paesi dell’est Europa, Balcani e sud Mediterraneo.
Abbiamo preso in considerazione fattori economici quali andamento del PIL, stabilità del cambio, tasso di disoccupazione, livello di tassazione, livello generale dei costi; fattori politici quali la stabilità della azione di governo; fattori sociali quali età media e scolarizzazione della popolazione; fattori logistici e doganali per garantire il flusso import ed export dei prodotti fabbricati in loco.
Qual è stata la valutazione che vi ha portato a sceglierla?
L’Albania ha espresso caratteristiche favorevoli sotto tutti gli aspetti considerati e ha dimostrato apertura verso gli investimenti esteri. Inoltre, poiché il gruppo Giobert ha anche clienti nell’area del sud Europa (Serbia, Turchia e sud Italia), la posizione dell’Albania risulta strategica.
Non ultimo è un paese dove l’italiano è parlato con frequenza e dista poco più di un’ora di aereo.
Possiamo dire che c’è un pezzo d’Albania in una Ferrari?
Per il momento non ancora ma non è detto che possa succedere nel futuro in quanto la capogruppo Giobert Spa fornisce le chiavi e le maniglie dei nuovi modelli del cavallino rampante.
Però qui a Durazzo si producono già componenti destinati a vetture premium quali l’Alfa Romeo Giulia e Stelvio.
Lavorate a stretto contatto con i maggiori produttori di automobili e moto del mondo. Ci racconta il processo di sviluppo dei suoi prodotti?
La Società svolge con regolarità attività di progettazione e sviluppo, sia riguardo al processo che al prodotto, compiute prevalentemente attraverso l’utilizzo di risorse interne.
Tali attività sono finalizzate a consentire la produzione del prodotto – secondo le specifiche richieste – la redazione della documentazione tecnica, la costruzione degli stampi e delle attrezzature di produzione, l’esecuzione delle prove di laboratorio.
I prodotti vengono realizzati con un alto livello di personalizzazione e non esistono prodotti offerti al mercato secondo una logica “a scaffale”.
Solitamente la Giobert entro in gioco già nella prima fase del concept del prodotto collaborando con gli stilisti che disegnano le vetture. Partendo da bozzetti di stile si arriva al progetto costruttivo e successivamente allo sviluppo dell’intero processo produttivo, che deve ovviamente soddisfare i più alti standard di qualità e affidabilità.
Per raggiungere tale obbiettivo vengono impiegate tecniche di progettazione e prototipazione evolute quali FMEA, FEM, simulazioni cinematiche, mold-flow e rapid prototiping.
Quali sono le prospettive di sviluppo di Giobert Albania?
La Giobert Albania è nata con la missione di fornire un supporto alle realtà italiana e polacca per lavorazioni di assemblaggio.
Già dal 2020 però abbiamo avuto l’occasione di acquisire altri importanti clienti esterni al mondo automotive, come la Elbi International S.p.A., azienda di automazione e robotica, specializzata nella componentistica per diversi settori, dall’automotive all’appliance, dall’energy all’hvac. Questo, unito al fatto che è in corso un ripensamento profondo delle catene di fornitura che sta provocando un parziale reshoring (la Segretaria del tesoro americana Janet Yellen ha recentemente parlato di “friend-shoring” come del commitment di lavorare con paesi che condividano norme e valori su come operare nell’economia globale), ci convince che esista un’ampia richiesta di localizzazione qui in Albania e che Giobert Albania possa essere molto attrattiva per clienti di diversi settori.
Il nostro obbiettivo è quindi crescere anche all’esterno del perimetro del gruppo e ci siamo dati l’obiettivo di raddoppiare il volume delle vendite entro la fine del 2023.