Ministro Shalsi, il suo è uno dei ministeri più innovativi del panorama europeo. Di cosa si occupa nello specifico?
Innanzitutto grazie per l’opportunità di questa intervista. Non lo considererei un Ministero innovativo ma più come un Ministero insolito o particolare. Ciò è certamente dovuto al fatto che noi come Governo siamo consapevoli del sostegno di cui l’imprenditoria ha bisogno e a volte anche dalle stesse istituzioni.
Il governo ha intrapreso una serie di profonde riforme come quella, fondamentale, della riforma del Sitema Giudiziario. In queste condizioni, mentre può sembrare paradossale che un Ministro del Governo difenda l’imprenditoria dal Governo stesso, i fatti mostrano che risultati concreti del nostro lavoro hanno risolto una serie di questione e problematiche, avviato processi e suggerito cambiamenti istituzionali, procedurali e legali.
Durante il nostro lavoro quotidiano non solo siamo molto vicini alle imprese, ma monitoriamo e analizziamo tutte le loro lamentele, richieste e suggerimenti che le imprese indirizzano alle istituzioni pubbliche, insieme alla tipologia di questi reclami. Attraverso l’identificazione di questi reclami, ci siamo resi conto che anche all’interno delle lamentele, in prima vista più semplici, si possa nascondere un grosso problema che riguarda non solo un’azienda ma un intero settore. Pertanto, nessun reclamo rimane senza risposta.
Con la costruzione e il funzionamento del sistema giudiziario, l’ulteriore consolidamento di altre istituzioni e il continuo miglioramento del clima imprenditoriale nel paese, nel prossimo futuro speriamo che questo ministero possa cambiare nome da Ministero per la Tutela dell’Imprenditorialità a Ministero per lo Sviluppo dell’Imprenditorialità.
Immagino collabori con tutti i Paesi esteri presenti in Albania. Quali sono, invece, le organizzazioni italiane con la quale si interfaccia maggiormente?
Il compito principale del Ministro dello Stato per la Tutela degli Imprenditori è quello di tenersi in contatto costante con gli imprenditori. Il sistema italiano con l’Ambasciata Italiana a Tirana, Confindustria Albania e la Camera di Commercio Italiana sono costantemente parte nelle discussioni, incontri e processi di lavoro nel Ministero.
Nel mio lavoro quotidiano, realizzo una serie di incontri con gli imprenditori sia presso il mio ufficio che presso le imprese, ma anche con le associazioni di categoria. Ho ricevuto ed incontrato un grande numero d’investitori italiani presenti in Albania, visitandoli anche negli ambienti in cui sviluppano la loro attività.
Ho un rapporto molto speciale con Confindustria Albania perché quando ho lanciato per la prima volta la chiamata “non portatemi soltanto le problematiche, ma anche il modo in cui pensate che dovrebbero essere risolte”, Confindustria è stata la prima a rispondere a questa chiamata. Questa associazione mi propone e presenta soluzioni concrete ai problemi riscontrati dalle loro aziende associate. Essendo che non è necessario “bussare” agli uffici del Ministero, i rappresentanti delle associazioni sono molto presenti e ho l’opportunità di ringraziarli per i suggerimenti, i commenti e le osservazioni che a volte ci presentano.
Quali sono, secondo Lei, le opportunità di business più interessanti per le imprese italiane che vogliono investire in Albania?
L’Italia è il principale fattore straniero nel mercato albanese e tutte le cifre parlano da sole. L’Italia e l’Albania, come due paesi amici e partner hanno un bilancio commerciale molto positivo che aumenta di giorno in giorno. Ciò è dimostrato non solo dall’elevato numero di turisti italiani che visitano l’Albania ogni anno, ma soprattutto dalla crescita della presenza di società italiane in Albania.
Oltre alla sua posizione geografica favorevole, l’Albania offre molte opportunità per gli investitori stranieri a partire da una crescita economica sostenibile, incentivi per gli investitori strategici, una popolazione giovane e istruita e una fiscalità concorrenziale.
Tra i settori con priorità di investimento in Albania e che sono d’interesse per gli imprenditori italiani, posso menzionare: il settore energetico, il turismo, l’agricoltura, l’industria di trasformazione, l’acquacoltura e il campo dell’innovazione. Quest’ultimo è un settore che sta attirando sempre più attenzione, dove cerchiamo di stare al passo con i paesi dell’Unione Europea. Molte nuove iniziative stanno contribuendo in questo settore, creando Tech hubs, Innovation hubs e una nuova cellula per lanciare l’ecosistema dell’innovazione. Come Ministero, abbiamo intrapreso l’iniziativa di creare un progetto di legge sugli incentivi e lo sviluppo di start-up innovative che dovrebbero stimolare il campo dell’innovazione in Albania. Un’altra legge importante è il progetto di legge “Sui mercati finanziari basati sulla tecnologia del registro distribuito”, (altrimenti conosciuta come la legge blockchain), che mira a integrare l’Albania con i mercati delle criptovalute e regolare il mercato digitale in Albania, aprendo nuove strade per il nostro paese.
Anche in Italia avremmo bisogno di un Ministero di Stato per la Tutela degli Imprenditori. Pensa di consigliarlo ai suoi colleghi italiani?
(sorridendo) Agli inizi quando mi presentavo in qualità di ministro, incontravo lo stupore degli stranieri in quanto rappresento un ministero che non esiste in altri paesi.
Pero’, dopo molti contatti che ho avuto con imprenditori italiani quando spiegavo a loro cosa facevo durante il mio lavoro giornaliero, dalle visite presso le imprese, all’analisi delle loro problematiche, indipendentemente dall’area di provenienza degli imprenditori, nella maggior parte dei casi affermano che sarebbe necessario anche per loro (in Italia) un ministero per la protezione delle imprese.
È importante capire che se un governo non è in contatto costante, intenso, qualitativo con l’imprenditoria e se non coinvolge quest’ultima nelle sue consultazioni e nella risoluzione delle sfide che deve affrontare, ci sono molte probabilità che questo governo non abbia successo.
Il nominativo (del Ministero) potrebbe essere in qualche modo diverso, mentre il principio di vivere seguendo da vicino il polso degli affari e del business, è una componente importante che determina il successo di un governo.