Il Premier albanese, Edi Rama, ha di recente messo in pubblica consultazione la proposta di legge nota come “Fintoken” Act”, la prima regolamentazione globale e complessiva delle attività, transazioni e trade sui mercati finanziari effettuati tramite tecnologia Blockchain & Distributed Ledger.
Per fare chiarezza su un tema così delicato e comprenderne le potenzialità, Albania Economia, ha intervistato il Prof.Avv. Alessandro del Ninno, esperto di ICT Law e Partner di Tonucci & Partners e l’Avv. Neritan Kallfa Partner Responsabile di Tonucci & Partners Albania.
Avv. Alessandro del Ninno, cosa rappresenta la tecnologia Blockchain?
La Blockchain (letteralmente “catena di blocchi“) è una tecnologia nata nel 2008 da un utente internet noto come Satoshi Nakamoto e fu implementata l’anno seguente con l’obiettivo di fungere da “libro mastro” (registro di tutte le transazioni) della nascente valuta digitale Bitcoin. Blockchain è una struttura dati condivisa e immutabile, un registro digitale le cui voci sono raggruppate in blocchi, concatenati in ordine cronologico, e la cui integrità è garantita dall’uso della crittografia. Il suo contenuto, una volta scritto non è più né modificabile né eliminabile (a meno di non invalidare e distruggere l’intera catena). Associato al termine “Blockchain” si sente spesso parlare di tecnologia basata sui Distributed Ledger o registri distribuiti. Le tecnologie Blockchain sono infatti incluse nella più ampia famiglia dei Distributed Ledger, ossia sistemi che si basano su un registro distribuito, che può essere letto e modificato da più nodi di una rete (e non è richiesto che i nodi coinvolti conoscano l’identità reciproca o si “fidino” l’un l’altro, essendo la garanzia rappresentata da protocolli condivisi). Le caratteristiche che accomunano i sistemi sviluppati con le tecnologie Blockchain e Distributed Ledger sono: digitalizzazione dei dati, decentralizzazione, disintermediazione (non vi sono autorità di controllo), tracciabilità e imputabilità dei trasferimenti, trasparenza/verificabilità, immutabilità del registro e programmabilità dei trasferimenti. Ed è proprio grazie a tali caratteristiche che la Blockchain è considerata pertanto – in termini di sicurezza, affidabilità, trasparenza e costi – la più efficace alternativa a banche dati e ai registri gestiti in maniera centralizzata da autorità riconosciute e regolamentate (pubbliche amministrazioni, banche, assicurazioni, intermediari di pagamento, ecc.).
In sostanza Blockchain rappresenta una delle piu’ grandi invenzione tecnologiche degli ultimi tempi poiché così come oggi è possibile dare univocità e certezza al trasferimento di una transazione Bitcoin, allo stesso modo potremmo dare univocità e certezza ad un qualunque atto giuridico, ad una sentenza, ad un quadro, alla provenienza di un capo di abbigliamento o di un prodotto alimentare e, non da ultimo (e con le dovute precisazioni e criticità del caso), ad un voto in una elezione.
Quali soni le possibili applicazioni e settori imprenditoriali dove la tecnologia Blockchain appare più impiegata e quelli con maggiori prospettive di sviluppo?
L’immutabilità e l’incorruttibilità di una Blockchain apre nuovi scenari legati alla certificazione di atti e documenti. Se, infatti, fosse effettivamente più sicuro certificare un atto o una transazione tramite un token su una blockchain anziché ricorrere all’ausilio di un notaio o un pubblico ufficiale, è evidente che questa nuova tecnologia potrebbe rivoluzionare diversi settori imprenditoriali e aprire scenari del tutto inaspettati. In sostanza, una tecnologia che potrebbe rivoluzionare l’intero sistema della certificazione e documentazione, eliminando frizioni e intermediari.
Ovviamente il settore finanziario e dei pagamenti in generale impiega da tempo Blockchain in particolare per la gestione dei pagamenti, piattaforme per le transazioni interbancarie, etc. In alcuni paesi Europei grande successo stanno avendo progetti che sfruttano la tecnologia Blockchain nel comparto agroalimentare come strumento più efficace di tutela del prodotto, attraverso la tracciatura certificata della filiera produttiva e distributiva. Grandi prospettive vi sono anche per i settori della logistica e dei trasporti. Ma potenzialmente sono anche molti altri i settori dove la tecnologia Blockchain può essere impiegata – ed effettivamente è già impiegata – con successo e con grandi prospettive nell’immediato futuro: dalla tutela della proprietà intellettuale al tracciamento dei container nei porti; dal settore dell’identity management al mondo del gaming.
Quali vantaggi indicherebbe ad una impresa che volesse affidarsi alla tecnologia Blockchain?
I sistemi Blockchain & Distributed Ledger permettono di creare fiducia fornendo trasparenza e consentendo lo scambio di valore tra gli ecosistemi aziendali. Consentono di abbattere i costi, riducendo i tempi di regolamentazione delle transazioni, nonché migliorare il flusso di cassa. E poi, solo per fare un esempio dei vantaggi, la tecnologia Blockchain & Distributed Ledger traccia i beni prodotti e ciascun bene può essere rintracciato fino alla sua origine, riducendo in modo significativo le possibilità di sostituzione con merci contraffatte o favorendo il facile richiamo di prodotti difettosi.
Ha avuto molto risalto, negli ultimi mesi del 2019, l’iniziativa del Governo Albanese per la regolamentazione della Blockchain applicata ai mercati finanziari. Può parlarcene?
Esistono in Albania una serie di leggi che regolano il sistema finanziario, ma nessuna di queste normative si adatta alle specificità dei mercati finanziari basati sulla tecnologia Blockchain & Distributed Ledger.
Cosciente del fatto che l’uso di questa nuova tecnologia, da un lato può portare grandi benefici per l’economia ma comunque presenta una serie di rischi relativi alla protezione degli investitori e all’integrità del mercato, l’approvazione di una base giuridica che regola l’emissione, la negoziazione e la fornitura di beni virtuali è una necessità per prevenire e proteggere gli interessi degli investitori albanesi e stranieri.
A tale fine, il governo albanese ha di recente messo in pubblica consultazione la proposta di legge organica, nota tra gli operatori anche come “Fintoken Act” con l’obiettivo di aprire l’Albania all’uso delle cripto-valute, agli investimenti e all’applicazione della tecnologia Blockchain in una cornice completamente regolamentata.
La nuova normativa si propone come la prima regolamentazione globale e complessiva delle attività, transazioni e trade sui mercati finanziari effettuati tramite la tecnologia Blockchain & Distributed Ledger.
Lo scopo della proposta di legge è la protezione degli investitori – locali o esteri con sede in Albania – ma anche degli operatori, nel momento in cui si introduce un quadro regolatorio chiaro e complessivo, e tra l’altro articolato in modo tale da essere già conforme alle direttive della UE nel settore finanziario (in particolare alla V Direttiva antiriciclaggio) e al Regolamento Generale UE sulla protezione dei dati personali 679/2016, anche in vista della futura entrata nella UE dello Stato albanese.
Siamo testimoni del fatto che dal primo momento di presentazione al pubblico, questa proposta di legge ha avuto l’attenzione immediata di tutti gli operatori nel settore finanziario in Albania, ma non solo di loro. Proprio per andare incontro a questo interesse aggiunto delle imprese, Tonucci&Partners Albania studio legale leader in Albania che da piu’ di 25 anni offre i proprio contributo allo sviluppo del paese, ha provveduto ha creare un Desk dedicato alla Blockchain e alle criptovalute, sotto la mia responsabilità.
Avv. Neritan Kallfa, quali sono i principali ambiti di intervento del Fintoken Act albanese?
La proposta di legge è suddivisa in 9 Capi per 103 articoli complessivi. Regola i mercati e le transazioni finanziarie basate su Blockchain & Distributed Ledger definendo le competenze delle autorità albanesi interessate per materia: l’Autorità di vigilanza dei mercati finanziari (AFSA) e l’Autorità per l’Innovazione Tecnologica – NAIS. Inoltre, introduce le condizioni per autorizzare, monitorare, vigilare ed effettuare la supervisione di soggetti che emettono, effettuano transazioni o trasferiscono assets virtuali e cripto-valute. Vengono altresì introdotte le regole per autorizzare e monitorare le attività degli agenti (che supportano – secondo diverse competenze – investitori locali ed esteri) e dei relativi asset virtuali gestiti.
La proposta di legge – che per organicità può proporsi come modello anche per altre iniziative legislative di settore nella UE (la legge albanese riprende e sviluppa una analoga regolamentazione della Confederazione Elvetica) – prevede, tra l’altro:
1) la categorizzazione certa delle tipologie di token (distinti in digital utility token, digital payment token, digital security token e digital asset token, anche per risolvere le criticità relative ai cosiddetti hybrid token);
2) la certezza nei tempi di risposta delle Autorità competenti in materia, e cioè l’Autorità di vigilanza dei mercati finanziari (AFSA) e l’Autorità per l’Innovazione Tecnologica – NAIS che avranno 60 giorni per riscontrare le istanze degli investitori (di rilascio di licenze, certificazioni, autorizzazioni e approvazioni) scaduti i quali troverà applicazione il meccanismo del silenzio-assenso;
3) l’introduzione di nuove figure qualificate che si occuperanno di supportare e fornire consulenza agli investitori esteri con sede in Albania e a quelli locali: i Digital Token Agent – che si occuperanno dell’assistenza e consulenza sui profili finanziari – e gli Innovative Service Providers, che si occuperanno di fornire supporto agli investitori per quando riguarda i profili tecnologici;
4) introduzione di soglie minime (pari ad otto milioni di Euro) per le cosiddette Initial Coin Offering e Security Token Offering, con l’obiettivo di diversificare le procedure a seconda degli importi dell’offerta in modo tale da non scoraggiare il finanziamento di capitale di rischio;
5) misure di sicurezza tecnologica specifiche e diversificate a seconda dei rischi e delle attività (ad esempio: se centralizzate o decentralizzate);
6) tassazione favorevole per gli operatori di mercato sulla scia degli interventi di alleggerimento del carico fiscale (5% income tax) che in Albania sono stati già applicati – e con successo – alle imprese che operano nel comparto della innovazione tecnologica.
C’è secondo Lei un rapporto tra lo sviluppo economico albanese e la tecnologia Blockchain?
Assolutamente sì. In generale un Paese che voglia davvero svilupparsi e competere non può che spingere l’acceleratore sugli investimenti in tecnologia e sulla creazione di condizioni operative che favoriscano lo sviluppo tecnologico. L’economia albanese dovrebbe registrate una crescita pari al 3,4 per cento nel corso del 2020, secondo le recenti analisi della Banca mondiale (la Banca centrale di Albania è ancora più ottimista, stimando un 4,1% di crescita). Il 2020 sarà inoltre l’anno della rivoluzione digitale di molti dei servizi pubblici in Albania, con l’avvio del progetto che prevede una piattaforma online per numerosi servizi pubblici presso il Centro Nazionale delle Imprese In tutto questo scenario, che aumenta l’attrattività dell’Albania come Paese per gli investimenti esteri (che nel 2019 ammontano a oltre 810 milioni di Euro), l’impiego nel settore pubblico e privato delle nuove tecnologie come Blockchain & Distributed Ledger (con la prossima entrata in vigore del Fintoken Act) non può che essere visto come inscindibilmente legato al consolidamento dello sviluppo economico già in atto da tempo nel Paese.
Prima ci ha parlato di uno specifico Blockchain desk per le imprese presso il proprio Ufficio di Tirana. Può illustrarci finalità e modalità operative del Desk?
Si, abbiamo attivato un Desk dedicato a Blockchain & Distributed Ledger, composto da avvocati con rilevante esperienza nel settore delle Nuove tecnologie, delle Comunicazioni Elettroniche e della Data Protection (oltre che dei settori societario, finanziario, etc) in grado di assistere gli investitori esteri e le imprese locali (od estere con sede in Albania) ad ampio raggio per progetti Blockchain in numerosi “verticali”, quali, a titolo esemplificativo, settore finanziario, medico, assicurativo, dati personali, arte, proprietà intellettuale, cittadinanza, votazione, ecc. Le innovazioni tecnologiche legate all’utilizzo degli smart contract e della Blockchain stanno rivoluzionando tutti i settori e i mercati per l’Imprenditoria, per questo il nostro Desk vuole essere un punto di riferimento per prestare all’assistenza ai clienti relativamente alle problematiche legali, fiscali, tecniche, autorizzatorie e regolamentari connesse alle cripto-attività e più in generale a prodotti, strumenti e servizi digitali disponibili in Albania tramite Blockchain & Distributed Ledger.
Avv. del Ninno, quale tra i più recenti sviluppi in materia di cripto valute e Blockchain citerebbe come più rilevante in vista degli sviluppi futuri per queste tecnologie?
Citerei in particolare due ambiti, uno legislativo e uno tecnico. Nella prima prospettiva, vanno menzionate le iniziative della Commissione Europea per realizzazione di un Quadro Comune Regolamentare Europeo per le cripto attività, in vista della adozione di una direttiva e-crypto che superi la frammentazione dei tentativi di regolazione nazionale di queste tecnologie che – spesso maldestramente – stanno caratterizzando le scelte di taluni paesi europei.
Dal punto di vista tecnico, nel 2020 dovremmo assistere al definitivo lancio di Ethereum 2.0 – . Ethereum non solouna cripto-valuta, ma anche una piattaforma Blockchain decentralizzata per la creazione e pubblicazione di smart contracts (contratti che possono essere utilizzati in maniera sicura per eseguire un vasto numero di operazioni: sistemi elettorali, registrazione di nomi di dominio, mercati finanziari, piattaforme di crowdfunding, proprietà intellettuale).